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Se non andassi in bagno non sarei nessuno

Lo dice anche la rivista Focus, il bagno è il miglior luogo per fare brainstorming

Amo i social e tutti gli strumenti digitali.

Se penso un attimo a tutte le collaborazioni o interviste che non avrei potuto realizzare senza l’aiuto dei social network, mi sale l’angoscia. Mi sento quasi dipendente da questi strumenti per quanto sono importanti per il mio lavoro.

Però se proprio devo muovere una critica a questi strumenti (in realtà ce ne sarebbero parecchie, vedi argomento privacy), criticherei il fatto che i social ci hanno diseducato alla noia.

Per colpa dei social network non ci annoiamo più, e questa è una cosa gravissima.di

Per colpa dei social network non passiamo più le ore ad osservare il soffitto, lasciando divagare la nostra mente.

La noia è uno dei nostri più grandi alleati quando dobbiamo rielaborare informazioni raccolte in precedenza, quando dobbiamo permettere al cervello di immagazzinare soluzioni che ci torneranno utili in futuro. La noia inoltre ci permette di conoscere noi stessi, di fare auto analisi periodicamente e di capire davvero se siamo felici e soddisfatti di come stiamo vivendo le ultime settimane o mesi.

I social network invece ci hanno abituato a ricevere sempre stimoli costanti e a fare qualcosa (anche se fare scroll sui social è un’attività che raramente ci restituirà qualcosa di interessante, qualcosa di realmente formativo o che ci cambierà la vita).

Altro che brief, per fortuna c’è il bagno

In principio, da ragazzini, era il letto della nostra cameretta, scrigno segreto dei nostri pensieri e ambizioni, fucina di nuove idee e aspettative, poi, quando abbiamo cominciato a correre a tutte le ore della giornata, per me è diventato il bagno.

Nel bagno, sia sulla tavoletta che sotto la doccia, siamo avvero esenti dagli stimoli della società post-moderna (a meno che tu non sia così stronzo da portarti il telefono in bagno, sempre).

Addirittura, sembra che la deconcentrazione sia un atteggiamento istintivo sviluppato nel processo di evoluzione umana proprio per permetterci di trovare soluzioni con una sorta di pensiero laterale. Tutto ciò però sembra funzionare solo per informazioni che abbiamo già acquisito in precedenza. Proprio perché quando siamo “distratti” o non stiamo facendo nulla, il cervello (la corteccia prefrontale, la parte che racchiude la memoria) riesce in quel momento a ripescare informazioni acquisite in passato e rielaborarle sotto forma di soluzione diciamo creativa (sempre che tu sia d’accordo con me che creatività sia sinonimo di “trovare soluzione ai problemi).

In bagno abbiamo davvero l’occasione di rielaborare informazioni inconsce che diventeranno le idee vincenti per la svolta della nostra vita o semplicemente per sbloccare a livello creativo alcune fasi di un progetto che stiamo seguendo.

“Ma questa quando ti è venuta?”

“Mentre ero in bagno”

E quasi sempre tutti ridono a questa mia risposta, ma è davvero così.

Per fortuna lo so solo io e qualche altro eletto.

Se non andassi in bagno (senza smartphone), probabilmente, non sarei nessuno.


Si dice che quando Archimede esclamò “Eureka!” fosse nudo nella vasca da bagno (Focus)

Luigi Di Maso

Sono la somma delle 5 persone che frequento di più, il prodotto delle reazioni ad alcuni episodi importanti che hanno influenzato la mia vita e il riflesso culturale di quello che ho letto negli ultimi anni. Ma anche un pugliese da 8 anni a Firenze, classe 1991. Digital Media Editor per lo Sport, soprattutto il calcio.

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